L’analfabetismo mediatico è oggi una delle fragilità più pericolose per le democrazie occidentali, e l’Italia, secondo i principali studi europei, figura stabilmente tra i Paesi con i più bassi livelli di competenze digitali e informative. Proprio per questo, nel cuore del sistema istituzionale italiano, è l’Agcom – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – a prendere in mano le redini della battaglia per l’alfabetizzazione mediatica. In una recente relazione Agcom, è fotografato con precisione il ruolo crescente che la stessa Autorità ha assunto, definendone metodi, strumenti e risultati in un contesto dove la sfida non è solo educativa, ma anche culturale e sociale. La missione è ambiziosa: rendere più consapevoli i cittadini, soprattutto i più giovani, nell’uso dei media digitali, rafforzare lo spirito critico, contrastare la disinformazione e tutelare il pluralismo informativo. Una sfida che Agcom affronta con un’azione multilivello, che intreccia regolazione, formazione, sensibilizzazione e coordinamento interistituzionale.

Agenda strategica e governance condivisa

Nel 2023 Agcom ha assunto il coordinamento del Tavolo tecnico per la promozione dell’alfabetizzazione mediatica, attivato presso la Presidenza del Consiglio – Dipartimento per l’informazione e l’editoria – coinvolgendo oltre quaranta soggetti, tra pubblici e privati. Da questo lavoro è nata l’Agenda strategica nazionale per l’alfabetizzazione mediatica 2023-2026, approvata ufficialmente a luglio dello stesso anno.

Il documento individua le priorità educative del Paese in materia di media literacy, puntando a migliorare le competenze digitali di base dei cittadini, a rafforzare la capacità di riconoscere la disinformazione, a promuovere l’educazione alla verifica delle fonti, a stimolare la partecipazione democratica consapevole e a sostenere la responsabilità degli operatori dell’informazione e delle piattaforme digitali. La cabina di regia, guidata da Agcom, coordina le attività dei ministeri competenti, dell’università, della Rai, delle scuole, dei Corecom e degli attori del Terzo settore, con l’obiettivo di costruire una strategia unitaria.

Nasce la piattaforma pubblica dei progetti

Parallelamente all’elaborazione dell’agenda strategica, l’Autorità ha avviato una mappatura nazionale delle iniziative già attive in Italia, con l’obiettivo di mettere a sistema le esperienze più efficaci in ambito scolastico, civico e territoriale. Il risultato è stato la creazione della prima piattaforma pubblica per l’alfabetizzazione mediatica, ospitata sul sito di Agcom, che raccoglie e rende fruibili materiali educativi, buone pratiche, contenuti multimediali, progetti regionali e linee guida. Alla fine del 2023, il portale aveva censito oltre 120 iniziative, con una concentrazione significativa in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Il progetto ha lo scopo non solo di offrire strumenti ai docenti e agli operatori, ma anche di favorire la replicabilità dei modelli e la circolazione delle competenze.

Dai docenti agli studenti: la rete educativa si estende

Nel quadro delle azioni attuate, spiccano una serie di progetti pilota avviati da Agcom con il coinvolgimento diretto del mondo scolastico e universitario. Il programma “Media education a scuola”, realizzato in collaborazione con Indire e Rai, ha formato oltre 1.200 insegnanti delle scuole secondarie, offrendo corsi specifici sull’analisi critica dei media, sulla verifica delle fonti e sulla gestione dei contenuti online. In parallelo, il progetto “Biblioteche per la cittadinanza digitale” ha attivato laboratori in 35 biblioteche comunali con il coinvolgimento di famiglie, studenti e cittadini, focalizzandosi sull’uso responsabile dei social network e sul riconoscimento delle fake news.

Anche il mondo universitario è stato coinvolto, attraverso il programma “Corecom Academy”, una piattaforma di formazione rivolta a studenti e giovani comunicatori, promossa in sinergia con i Comitati regionali per le comunicazioni e le emittenti locali. L’obiettivo è quello di costruire una nuova generazione di utenti e professionisti consapevoli, capaci di orientarsi in un ecosistema digitale sempre più complesso.

Strumenti di misurazione e nuove regole

Per valutare l’efficacia delle attività messe in campo, Agcom ha avviato un lavoro parallelo di costruzione di indicatori in grado di misurare le competenze mediatiche. Le aree di rilevazione vanno dalla capacità di identificare le fonti affidabili alla distinzione tra contenuti giornalistici, pubblicitari e manipolati, fino alla conoscenza dei meccanismi che regolano il funzionamento degli algoritmi. Su questo fronte, l’Autorità ha anche avanzato alcune proposte normative per rafforzare l’impianto regolatorio: tra queste, l’integrazione della media literacy nei piani editoriali del servizio pubblico radiotelevisivo, l’introduzione di obblighi di trasparenza sugli algoritmi e la responsabilizzazione delle grandi piattaforme digitali, in linea con quanto previsto dal Digital Services Act europeo.

Dati e obiettivi per il 2024

Il bilancio delle attività Agcom dello scorso anno include un’agenda strategica approvata, oltre 40 soggetti coinvolti nei tavoli di lavoro, 122 iniziative censite e pubblicate sulla piattaforma digitale, tre progetti pilota già attivi su scala nazionale, 1.200 docenti formati e più di 50.000 cittadini raggiunti indirettamente attraverso scuole, biblioteche e canali istituzionali. Nel corso del 2025, l’Autorità prevede di estendere gli interventi su scala nazionale, con una particolare attenzione ai territori periferici e alle aree interne, e di avviare una seconda fase di monitoraggio semestrale dei risultati, con un aggiornamento previsto per ottobre.

Pressione sulle piattaforme digitali

Un capitolo a parte riguarda il rapporto con le piattaforme globali. Agcom ha intensificato il confronto con Meta, Google, TikTok e X, chiedendo la piena attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Codice di condotta europeo sulla disinformazione. L’attenzione è rivolta in particolare alla riduzione della visibilità dei contenuti manipolati, alla trasparenza nella gestione della pubblicità politica, al controllo sugli account automatizzati e alla verifica dei sistemi di moderazione. Queste attività sono coordinate con il gruppo europeo dei regolatori audiovisivi (Erga) e con il Digital Services Coordinator italiano. È inoltre in fase di definizione, con pubblicazione prevista in autunno, il primo Rapporto nazionale sulla trasparenza algoritmica, redatto in collaborazione con università e centri di ricerca, che analizzerà l’influenza delle logiche algoritmiche sui comportamenti informativi degli utenti.