Shock termico, la nuova minaccia invisibile
L’aumento dei black out elettrici non è più solo una questione di picchi di consumo. A preoccupare è lo shock termico che colpisce le reti a bassa tensione, in particolare quelle interrate, incapaci di dissipare il calore accumulato durante giornate consecutive di temperature elevate. Il fenomeno si sta intensificando proprio nei mesi più caldi, rendendo il servizio elettrico sempre più instabile e difficile da gestire.
Tecnologia spaziale al servizio delle infrastrutture
Per affrontare il problema, due aziende italiane – NeMeA Sistemi, specializzata in osservazione della Terra e AI, e Aisma, attiva nello sviluppo di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale – hanno lanciato Asda-Emis, un progetto innovativo che unisce tecnologia spaziale, raccolta dati e analisi predittiva. L’obiettivo è prevenire guasti e interruzioni, sfruttando una rete di dati ambientali provenienti da molteplici fonti.
Un Data Lake per anticipare le emergenze
Asda-Emis costruisce un Data Lake geografico, ovvero un archivio intelligente in cui le informazioni raccolte vengono elaborate da un algoritmo di AI avanzato. Il sistema consente di generare modelli predittivi che tengono conto degli effetti del cambiamento climatico e offrono strumenti concreti per ridurre sia la frequenza che l’impatto dei black out. Una risorsa preziosa per i gestori delle reti e per gli enti locali, sia in fase progettuale sia durante le emergenze.
Un progetto cofinanziato dal Mimit
Il progetto è sostenuto da un cofinanziamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra tecnologie spaziali e terrestri per rispondere a criticità sempre più frequenti. Secondo i promotori, si tratta di un modello replicabile che mostra come l’innovazione possa essere applicata con successo alla protezione delle infrastrutture essenziali.
Dati alla mano: black out in aumento
La necessità di strumenti predittivi è confermata dai numeri. Secondo Arera, nel 2023 si sono registrate in media 3,43 interruzioni per utente, per un totale di 185 minuti di mancanza di erogazione. Nel 2024 il dato è salito a 5,12 interruzioni per utente, segnale evidente di una crescente imprevedibilità del servizio.
Prevenire, non inseguire l’emergenza
«Grazie ai dati elaborati da Asda-Emis – spiega Michele Boella, Ceo di NeMeA Sistemi – possiamo valutare con precisione il problema prima che si manifesti, e mettere in atto contromisure su breve, medio e lungo periodo». Un cambio di paradigma: non più rincorrere le emergenze, ma prevenirle con intelligenza e tecnologia.







