Fiducia e presenza: così si costruisce un servizio finanziario di valore

In un mondo sempre più digitalizzato, dove piattaforme e app promettono risposte immediate e costi ridotti, emerge una verità che i numeri non possono ignorare: gli italiani preferiscono ancora la presenza umana quando si tratta di gestire i propri risparmi. Secondo una recente ricerca condotta da Finer, ben il 77% degli utenti si dichiara soddisfatto solo quando può contare su un consulente in carne e ossa.

Il contatto umano fa la differenza

Il successo dei modelli finanziari non si misura solo in termini di quote di mercato, ma anche – e forse soprattutto – nel grado di soddisfazione del cliente. E su questo fronte, i consulenti finanziari vincono nettamente. Le cosiddette “banche private” e i professionisti del settore risultano essere gli attori più apprezzati, capaci di costruire relazioni di fiducia con i propri clienti, offrendo non solo prodotti, ma anche ascolto, consigli e presenza.

Le piattaforme digitali non bastano

Le banche commerciali tradizionali, pur mantenendo una fetta significativa del mercato, ottengono un livello di soddisfazione inferiore (61%). Ancora più in basso si posizionano le fintech e le piattaforme digitali, con appena il 49% di clienti soddisfatti. Il motivo? L’assenza di un riferimento umano con cui confrontarsi. Senza una figura professionale di riferimento, l’utente si sente solo, spaesato, e percepisce un valore inferiore nel servizio ricevuto.

La fiducia non si costruisce con un’app

Il rapporto con il proprio consulente diventa, in molti casi, un elemento di fiducia profonda. Che si tratti di un giovane investitore alle prime armi o di un imprenditore esperto, il bisogno è lo stesso: avere accanto qualcuno che ascolti, comprenda e guidi. Il valore aggiunto di una relazione personale non può essere replicato da un algoritmo.

Il futuro della consulenza è ibrido, ma il cuore resta umano

Anche se l’innovazione digitale continuerà ad avere un ruolo importante, il futuro della consulenza finanziaria sembra muoversi verso un modello ibrido, in cui la tecnologia supporta, ma non sostituisce la relazione personale. Un approccio in cui l’efficienza digitale si integra con l’empatia e la competenza del consulente, dando vita a un’esperienza completa e soddisfacente.

La persona al centro

In un’epoca in cui tutto sembra spingere verso l’automazione, la finanza dimostra che la vera innovazione è mettere la persona al centro. I clienti non cercano solo prodotti: vogliono capire, sentirsi guidati, avere qualcuno con cui parlare. E in questo, nessuna app potrà mai sostituire un professionista preparato e presente.