La fotografia che Bankitalia scatta al Paese
Mentre il credito alle famiglie continua a crescere più di quello alle imprese, il clima economico rimane incerto. A dirlo è la Banca d’Italia, che nel bollettino “Banche e moneta: serie nazionali” e nell’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita fotografa un Paese in transizione, tra segnali di stabilità finanziaria e preoccupazioni per la domanda e l’occupazione.
Prestiti in crescita, ma più alle famiglie che alle imprese
Ad agosto i prestiti al settore privato sono aumentati dell’1,6% su base annua, in accelerazione rispetto a luglio (+1,3%).
Nel dettaglio, i finanziamenti alle famiglie hanno segnato un incremento del 2%, mentre quelli alle società non finanziarie si sono fermati a +1,2%, pur mostrando un miglioramento rispetto al mese precedente (+0,7%). Sul fronte della liquidità, i depositi del settore privato sono cresciuti del 2,7%, e la raccolta obbligazionaria ha registrato lo stesso ritmo di aumento. Segnali che testimoniano una relativa fiducia nella solidità del sistema bancario, pur in un contesto macroeconomico prudente.
Imprese più caute: ristagna la domanda, pesa l’apprezzamento dell’euro
Secondo l’indagine condotta da Bankitalia tra agosto e settembre, su imprese industriali e dei servizi con almeno 50 addetti, i giudizi sulla situazione economica generale restano “sfavorevoli”, sebbene in leggero miglioramento rispetto a inizio anno. La domanda complessiva ha mostrato segni di ristagno nel terzo trimestre, penalizzata dai dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti e dal rafforzamento dell’euro, che riduce la competitività dei prodotti italiani sui mercati esteri.
Attese di ripresa, ma l’ottimismo si raffredda
Per i prossimi mesi, le imprese prevedono una ripresa delle vendite, ma con aspettative meno ottimistiche rispetto alla precedente rilevazione. Le preoccupazioni sulle condizioni operative — in particolare nel comparto dei servizi e delle costruzioni — restano alte, e anche le attese sull’occupazione diventano più caute. Ciononostante, si intravedono segnali positivi sul medio periodo: nel 2025 le aziende prevedono un aumento degli investimenti, sostenuto da condizioni di credito stabili e da una liquidità giudicata adeguata.
Prezzi e inflazione: stabilità nel breve, moderazione nel lungo periodo
Sul fronte dei prezzi, Bankitalia segnala che negli ultimi dodici mesi i listini sono cresciuti a un ritmo sostanzialmente stabile. Per i prossimi dodici, le imprese dell’industria e dei servizi si aspettano una crescita moderata, mentre il settore delle costruzioni prevede un andamento più sostenuto. Le aspettative di inflazione al consumo sono invece in lieve calo, soprattutto sul breve termine: un segnale di fiducia nel raffreddamento dei prezzi, utile anche per sostenere la pianificazione degli investimenti e dei consumi.







