Un patrimonio da capogiro, ma solo il 4,6% va in beneficenza
Secondo i dati aggiornati della classifica Forbes 400, i miliardari americani detengono un patrimonio complessivo di circa 6.600 miliardi di dollari. Eppure, nel corso della loro vita, hanno donato in totale solo 319 miliardi in beneficenza, una cifra che corrisponde appena al 4,6% delle loro ricchezze. Il dato è tanto più significativo se si considera che Forbes tiene conto esclusivamente delle donazioni documentate e registrate, anche se molti dati arrivano in ritardo di uno o due anni.
Nonostante questo margine d’incertezza, emerge con chiarezza una realtà incontestabile: l’enorme crescita della ricchezza non va di pari passo con un aumento della generosità.
La maggior parte dona meno del 5% del patrimonio
Forbes assegna un punteggio da 1 a 5 per misurare l’impegno filantropico dei super-ricchi. I punteggi più bassi, da 1 a 2, indicano donazioni inferiori al 5% del patrimonio. A rientrare in queste categorie è la grande maggioranza: ben il 74% dei membri della lista. Tra i meno generosi figurano nomi notissimi come Elon Musk, fondatore di Tesla, Peter Thiel, venture capitalist, e Michael Jordan, ex leggenda del basket. Nella stessa fascia si trovano anche Mark Zuckerberg, Jeff Bezos e Steve Ballmer, tutti sotto la soglia del 5% in donazioni.
Solo in pochi superano il 20%: i veri filantropi sono 11
Sono appena undici i miliardari ad aver ottenuto il punteggio massimo da Forbes, riservato a chi ha donato almeno il 20% del proprio patrimonio netto. Tra questi spiccano nomi come Bill Gates, MacKenzie Scott e George Soros. In particolare, Soros guida la classifica per il secondo anno consecutivo, avendo devoluto oltre il 75% della sua fortuna tramite le Open Society Foundations.
Warren Buffett guida per valore assoluto, ma è ancora lontano dall’obiettivo
A primeggiare in termini assoluti è Warren Buffett, storico investitore e presidente di Berkshire Hathaway, che ha già donato 64,8 miliardi di dollari. Nonostante ciò, si trova ancora lontano dal traguardo che si è pubblicamente impegnato a raggiungere, ovvero cedere oltre il 99% del suo patrimonio in vita.
Una filantropia che arranca, nonostante le promesse
Il quadro che emerge è chiaro: tra i miliardari americani, la propensione alla filantropia non cresce in modo proporzionale all’accumulo di ricchezza. Nonostante molte promesse pubbliche, la realtà dei numeri racconta di una generosità selettiva, limitata a una ristretta élite di donatori convinti. La grande maggioranza dei super-ricchi, invece, continua ad accumulare, donando poco — o pochissimo — rispetto al proprio patrimonio.







