Rischi troppo alti senza regole chiare
Le criptoattività, e in particolare le stablecoin, rappresentano una minaccia concreta per la stabilità finanziaria globale se non adeguatamente regolamentate. A lanciare l’allarme è Chiara Scotti, vicedirettrice generale della Banca d’Italia, intervenuta alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
Il pericolo di crisi e panico tra gli utenti
Riciclaggio, elusione delle sanzioni, perdita di fiducia, rischio di corsa ai rimborsi. Sono solo alcune delle criticità che potrebbero scatenarsi in caso di malfunzionamenti o attacchi alla credibilità di una specifica stablecoin. «Un’ampia diffusione di queste valute – ha spiegato Scotti – potrebbe compromettere la trasmissione della politica monetaria e aumentare l’instabilità dei mercati».
Consumatori poco protetti e spesso confusi
Anche se esistono norme su trasparenza e condotta, resta alto il rischio che i consumatori non comprendano appieno la natura delle cripto-attività. Molti le confondono con prodotti finanziari tradizionali, senza sapere che non godono delle stesse garanzie. «La coesistenza di tante cripto diverse e non interoperabili potrebbe creare frammentazione e, al tempo stesso, una concentrazione eccessiva del potere economico», ha avvertito la vicedirettrice.
Serve una risposta sistemica: l’euro digitale
Per affrontare questi rischi serve una risposta europea, strutturata e condivisa. «Le sole regole non bastano – ha detto Scotti – serve un’alternativa solida come l’euro digitale». Il progetto, attualmente in fase avanzata, punta a offrire uno strumento di pagamento pubblico, sicuro, gratuito e accessibile a tutti, che rafforzi la sovranità finanziaria dell’Unione.
La roadmap: euro digitale pronto dopo il 2025?
Il lavoro tecnico è in corso e la fase attuale si concluderà entro fine 2025, quando il Consiglio direttivo della BCE deciderà se avviare la fase successiva. Per allora, dovrà essere completato anche il percorso legislativo a livello europeo. Solo dopo, l’euro digitale potrà essere emesso come risposta concreta alle pressioni del mercato e ai rischi delle cripto non regolamentate.







