Un bivio decisivo per la finanza sostenibile
Il 2026 sarà un anno cruciale per le banche europee. Con le nuove regole in arrivo, la finanza sostenibile non sarà più solo una buona pratica, ma una scelta strategica obbligata. Le banche dovranno dimostrare concretamente il loro impegno verso un’economia più verde e inclusiva, ma con strumenti ancora in parte da costruire.
Il Green Asset Ratio sotto accusa
L’indicatore più usato finora, il Green Asset Ratio (GAR), misura quanto del portafoglio bancario è allineato alla Tassonomia UE. Ma i risultati sono deludenti: solo il 3,4% degli attivi in media è davvero “verde”. I limiti tecnici e metodologici del GAR ne minano l’efficacia e aprono il dibattito sulla necessità di riformarlo.
Cosa cambia con la riforma del GAR
Nel 2026 il GAR sarà modificato: verranno esclusi dal calcolo gli attivi di aziende non soggette alla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive, normativa europea che mira a migliorare la trasparenza e la comparabilità delle informazioni di sostenibilità delle imprese) e saranno eliminati quelli che pesano meno del 10% sul totale. La rendicontazione sarà semplificata, con un taglio drastico dei dati da comunicare. Ma le banche potranno anche decidere di non pubblicare i modelli dettagliati: una scelta che rischia di ridurre la trasparenza.
Alla ricerca di indicatori più efficaci
Vista l’inefficacia del GAR, cresce l’interesse per altri strumenti. Il Modello 2 del Pilastro III valuta gli immobili finanziati in base all’efficienza energetica. L’Energy Financing Ratio confronta i finanziamenti a settori verdi con quelli ad alta intensità di carbonio. Sul fronte sociale, il modello CR1 misura il sostegno alle PMI, un parametro importante per capire l’impatto sullo sviluppo locale.
Una nuova strategia per le banche
Per rimanere competitive, le banche dovranno integrare la sostenibilità nelle loro decisioni di credito, investimento e gestione del rischio. Le più lungimiranti adotteranno indicatori alternativi e sistemi informativi capaci di monitorare in tempo reale l’impatto ESG. La trasparenza non sarà solo un obbligo, ma un vantaggio competitivo.
Il rischio della semplificazione
Le nuove regole europee vogliono alleggerire il carico burocratico, ma potrebbero indebolire l’accountability. Il vero obiettivo sarà trovare un equilibrio tra efficienza e rigore, per garantire che la finanza sostenibile sia davvero all’altezza delle sfide ambientali e sociali del nostro tempo.







