Promosse a pieni voti sulla sostenibilità

Le Banche Popolari italiane si confermano protagoniste nel percorso verso la finanza sostenibile. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari insieme al Centro Europa Ricerche (CER), che ha analizzato le pratiche del comparto in materia di rischi climatici e ambientali, oltre alla performance complessiva sui criteri Esg – environmental, social e governance.

Rischi climatici e governance: la sostenibilità è di casa

Secondo lo studio, la gran parte delle Banche Popolari affronta i temi legati alla transizione ecologica in modo strutturato e di medio periodo.
Molti istituti hanno già istituito comitati di sostenibilità interni e figure dedicate alla gestione dei rischi Esg, adottando indicatori internazionali per il monitoraggio delle proprie metriche ambientali e sociali. Un approccio sistematico che ha portato a un miglioramento diffuso delle performance nei tre ambiti chiave della sostenibilità.

Una vocazione radicata nei territori

«L’impegno del Credito Popolare per la sostenibilità – sottolinea Vito Antonio Primiceri, presidente di Assopopolari – è di lungo periodo e connaturato al modo stesso di essere banca. Rappresenta una risorsa concreta per lo sviluppo e la crescita sostenibile dell’economia del Paese». Una posizione condivisa dal segretario generale Giuseppe De Lucia Lumeno, che ricorda come questo risultato sia «la conferma dell’attenzione che le Popolari hanno sempre avuto per i territori e le comunità in cui operano».

Un primato che arriva da lontano

Già dieci anni fa, Standard Ethics aveva riconosciuto la solidità dell’impegno delle Banche Popolari italiane, assegnando loro un rating “EE” con outlook positivo — superiore di due notch rispetto alla media del sistema bancario nazionale e a molte banche estere.
Oggi quella tradizione di responsabilità si rinnova, con un modello di banca che coniuga prossimità, etica e sostenibilità, confermandosi un pilastro essenziale della finanza green italiana.