Con la nomina del nuovo board della Fondazione Crt, attesa per l’elezione ufficiale del 14 aprile da parte del consiglio di indirizzo, si chiude la lunga e complessa stagione dei «patti occulti» che aveva portato l’ente a un passo dal commissariamento, dopo le dimissioni dell’ex presidente Fabrizio Palenzona.
La lista unica presentata ieri dal consiglio di indirizzo – uno dei principali azionisti di Unicredit – comprende sei nomi scelti in accordo con le istituzioni: Luisa Vuillermoz, direttrice della Fondazione Grand Paradis, Roberta Ceretto, imprenditrice nel settore vinicolo, Paola Casagrande, ex dirigente regionale di spicco, Luca Settineri, ex vicerettore del Politecnico di Torino, Claudio Albanese, già responsabile della comunicazione della Juventus, ed Enzo Pompilio D’Alicandro, imprenditore e vicepresidente della Camera di Commercio di Torino.
A colpire è però un elemento distintivo: per la prima volta la Fondazione Crt avrà un consiglio d’amministrazione a maggioranza femminile. A partire dalla presidente Anna Maria Poggi e dalla segretaria generale, entrambe donne, fino ad arrivare a tre dei sei consiglieri designati: una composizione che segna una svolta concreta in direzione della parità di genere.
Il nuovo CDA nasce nel segno delle competenze, della rappresentanza territoriale e istituzionale, ma anche con un chiaro messaggio culturale e simbolico: un nuovo corso guidato da donne, in una delle principali realtà filantropiche e finanziarie del Paese.
Alla composizione della lista si è giunti grazie anche al lavoro del comitato dei tre “saggi”: Cristina Di Bari, Michele Rosboch e Giampiero Leo.







