Un piano per la supremazia globale

Mercoledì, il presidente Donald Trump annuncerà l’AI Action Plan, la strategia con cui gli Stati Uniti intendono diventare la “capitale mondiale dell’intelligenza artificiale”. È la decisione tecnologica più significativa da quando Trump è tornato alla Casa Bianca: un piano pensato per puntare tutto su competitività, meno regole e nessuna ideologia “woke”.

Meno regole, più innovazione

Al centro della visione trumpiana c’è la convinzione che debbano essere le aziende, e non lo Stato, a guidare lo sviluppo dell’IA. L’ordine esecutivo che ha dato il via al piano si intitola emblematicamente “Rimuovere gli ostacoli alla leadership americana nell’intelligenza artificiale”.
Obiettivi chiave? Riduzione della burocrazia, incentivi all’innovazione e revisione dei permessi. Il tutto da raggiungere entro il 2027, termine del mandato presidenziale.

Un’IA “neutrale”: ma è davvero possibile?

Uno dei punti più controversi sarà la creazione di modelli di intelligenza artificiale “politicamente neutri e privi di pregiudizi ideologici”. In pratica, un’IA non influenzata dalla cosiddetta cultura woke.
Una sfida enorme, soprattutto per le aziende che sviluppano modelli open-source, chiamate a garantire neutralità in sistemi che imparano dai dati e dalla società stessa. La Cina, nel frattempo, sperimenta soluzioni simili con i suoi chatbot Deepsekk e Kimi K2.

Chi controllerà cosa

L’AI Action Plan dovrebbe anche includere nuove figure di coordinamento per l’infrastruttura tecnologica nazionale e per l’export dell’IA americana, da promuovere laddove consentito. L’obiettivo è diffondere il know-how USA a livello globale, rafforzando così il ruolo strategico di Washington nella sfida globale sull’IA.

Il nodo energetico: l’IA consuma, e tanto

L’intelligenza artificiale richiede enormi quantità di energia. Per alimentare i supercomputer e i data center necessari, Trump continuerà a concedere terreni federali per costruire nuove infrastrutture.
Secondo Bloomberg, non sono previste misure per potenziare la rete elettrica nazionale, ma piuttosto un allentamento degli standard ambientali del National Environmental Policy Act per accelerare i tempi.

Un cambio di rotta per le Big Tech

Le grandi aziende tecnologiche attendono con ansia i dettagli del piano. Molte puntano a diventare fornitori diretti della Casa Bianca, ma per farlo dovranno adattarsi alle nuove linee guida: meno vincoli normativi, più efficienza e maggiore controllo ideologico.
Un cambio d’equilibrio che potrebbe riscrivere le regole del gioco globale sull’intelligenza artificiale.