La ricerca sui centri per l’impiego italiani
Secondo uno studio realizzato dall’Eurispes, in Italia operano oltre 600 centri per l’impiego con circa 20.000 dipendenti, impegnati a ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro. Nonostante il loro ruolo cruciale, il nostro Paese resta tra gli ultimi in Europa per spesa sui servizi per l’impiego, con appena lo 0,051% del Pil destinato a questi servizi nel 2023.
Intelligenza artificiale e nuove competenze
Lo studio evidenzia come l’Intelligenza artificiale possa creare due gruppi nel mercato del lavoro: chi riesce ad acquisire le competenze richieste e chi rischia di restare escluso. La digitalizzazione trasforma ruoli e processi, aumentando l’importanza delle soft skill—creatività, comunicazione e collaborazione—rispetto alle competenze tecniche tradizionali.
Digitalizzazione al servizio dell’occupabilità
Strumenti digitali come Siisl, chatbot e assistenti virtuali facilitano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e ottimizzano le attività interne dei centri. La gestione dei dati in tempo reale permette inoltre di monitorare l’efficienza dei servizi, con piattaforme come OrientaCalabria o progetti come Amartya in Emilia-Romagna, che utilizzano algoritmi e Big Data per valutare l’efficacia delle politiche attive del lavoro.
Il valore del contatto umano
Nonostante i progressi tecnologici, circa la metà degli utenti fatica a usare autonomamente le piattaforme digitali. La ricerca Eurispes sottolinea che il rapporto umano resta centrale: l’orientamento personalizzato e la formazione diventano fondamentali per aumentare l’occupabilità, più che per garantire un posto fisso, ormai sempre meno diffuso.
Verso un mercato del lavoro più sostenibile
L’analisi Eurispes evidenzia che il lavoro moderno richiede flessibilità, aggiornamento continuo e cooperazione tra pubblico, privato e università. La sfida dei centri per l’impiego è duplice: fornire forza-lavoro qualificata alle imprese e supportare cittadini e cittadine nell’acquisizione delle competenze richieste, promuovendo un mercato del lavoro più equo, inclusivo e sostenibile.







