Troppo complesso, poco efficace
Come riportato da Reuters, il 15 luglio il governo britannico ha annunciato la decisione di abbandonare il progetto di una “tassonomia verde”, ossia uno schema di classificazione per definire quali investimenti possano essere considerati sostenibili. Il Tesoro ha spiegato che la tassonomia non era “il mezzo più efficace per favorire la transizione verde” e che i suoi benefici non giustificavano l’onere normativo aggiuntivo .
Priorità a strategie alternative
Il governo intende ora puntare su politiche green alternative, più immediate e mirate, per sostenere gli investimenti sostenibili e contrastare il fenomeno del greenwashing.
L’Europa fa il percorso inverso
La scelta del Regno Unito arriva mentre la Commissione Europea rivede le proprie regole ESG, cercando di semplificarle per migliorare competitività e snellezza nelle procedure .
Opinioni: critiche dalle associazioni, settore finanziario diviso
Per l’UK Sustainable Investment and Finance Association la decisione è “deludente”, segno che serve rapidità nell’attuare misure come i piani di transizione e standard più trasparenti. Nel mondo finanziario la reazione è stata mista: da un lato disappunto per l’assenza della tassonomia, dall’altro il sollievo di operatori come Gemma Woodward di Quilter Cheviot che, già oberati da normative, accolgono con favore una semplificazione.
Prossimo passo: attuare i piani annunciati
Ora l’attenzione è rivolta alla concreta applicazione dei piani di transizione aziendale e ai nuovi standard di rendicontazione ESG, veri test per la credibilità della politica green nel Regno Unito.







