La posizione della Bce

«Siamo in buona posizione». Con queste parole Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha sintetizzato l’esito dell’ultima riunione di luglio. Domani, con ogni probabilità, la Bce confermerà i tassi invariati, ribadendo l’obiettivo di mantenere l’inflazione al 2% nel medio termine.

Inflazione sotto controllo

Le nuove proiezioni macroeconomiche di settembre dovrebbero confermare il target: l’inflazione nell’area euro si manterrà intorno al 2% nel 2027. Al momento, i prezzi dei servizi restano vicini al 3%, ma la dinamica è considerata sotto controllo. Per questo motivo Francoforte non ha urgenza di abbassare i tassi.

Uno scenario incerto

Nonostante i segnali positivi, il contesto rimane fragile. Pesano le tensioni geopolitiche, dalla guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente, fino all’instabilità politica in Francia e all’incognita delle elezioni americane. Elementi che obbligano la Bce alla massima prudenza.

Crescita debole ma resiliente

Secondo le stime, l’economia europea dovrebbe mostrare una crescita modesta nel 2026 e 2027. La Germania resta l’anello debole, con un rischio di recessione prolungata, mentre l’intera area euro affronta un contesto di bassa produttività e stimoli fiscali limitati.

L’impatto sul cambio euro-dollaro

Uno degli obiettivi della politica monetaria europea resta la stabilità dell’euro. Il recente indebolimento della valuta unica ha spinto l’inflazione, ma la Bce continua a monitorare attentamente l’andamento dei mercati internazionali e le mosse della Federal Reserve.

Il messaggio di Lagarde

Lagarde ha ricordato che ogni decisione sarà presa con un approccio “guidato dai dati” e con la massima flessibilità. In un mondo economico instabile e interconnesso, la presidente ha ribadito che nessuna banca centrale può permettersi passi falsi.