Rendimenti e percezioni
Secondo il sesto Rapporto Assogestioni-Censis, il 63,3% degli italiani dichiara che investirebbe in strumenti ESG, in crescita rispetto al 52,5% del 2021, con un picco dell’82,2% tra i giovani. Tuttavia, i consulenti finanziari segnalano un calo dell’interesse reale verso questo tipo di investimenti, indicando che le intenzioni dichiarate non sempre si traducono in azioni concrete. Tra i principali freni ci sono falsi miti, come l’idea che puntare sulla sostenibilità comporti rendimenti inferiori rispetto agli indici tradizionali, cosa che i dati smentiscono.
Scarsa conoscenza e cultura finanziaria
“Sostenibilità” non significa solo ridurre le emissioni di CO₂: include anche salute, benessere sociale, parità di genere e istituzioni trasparenti, secondo i 17 obiettivi ONU. La Consob evidenzia che molti italiani hanno conoscenze limitate: il 30% comprende il concetto di sviluppo sostenibile, il 41% conosce l’acronimo ESG e circa un terzo sa cos’è la normativa europea SFDR. I green bond restano invece noti a circa il 75% degli intervistati.
Perché investire in sostenibilità è “smart”
Le aziende orientate all’innovazione sostenibile hanno registrato buone performance, e trend come decarbonizzazione, economia circolare e digitalizzazione continueranno a guidare il mercato. Ignorare queste dinamiche significa perdere opportunità concrete. Investire in sostenibilità non è solo un gesto etico, ma una scelta finanziaria intelligente, da fare con informazioni solide o con il supporto di un consulente esperto.







