Buone notizie per il nostro Paese. Si registrano segnali concreti di miglioramento sul fronte del benessere economico e sociale, in Italia. Lo dicono gli indicatori BES (Benessere Equo e Sostenibile), relativi al 2024, pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con l’Istat, che fotografano una società più solida, più equa e con maggiore fiducia nel futuro. Il dato più evidente è quello sul reddito disponibile pro capite, che torna a crescere dopo la crisi pandemica: da 17.108 euro nel 2020 si è passati a 18.516 euro nel 2024 (valori reali a prezzi 2015), un aumento di oltre 1.400 euro in quattro anni.

Una distribuzione più equa della ricchezza

Parallelamente, l’indice di disuguaglianza del reddito (Gini) è sceso da 0,331 nel 2020 a 0,308 nel 2024, confermando un trend di maggiore equilibrio nella distribuzione della ricchezza. Un dato che va letto come effetto di politiche redistributive più efficaci e di una crescita economica che ha coinvolto fasce più ampie della popolazione.

Più lavoro, soprattutto per le donne

A trainare questo miglioramento è anche il mercato del lavoro, soprattutto per le donne. Il tasso di mancata partecipazione al lavoro (che include disoccupati scoraggiati e inattivi disponibili) è passato dal 21,2% del 2020 al 17,7% stimato per il 2024. Ancora più significativo il balzo dell’occupazione femminile nella fascia 20–64 anni, che tocca il 57,2%, in costante crescita dal 52,1% di quattro anni fa. Sono numeri che raccontano una ripresa occupazionale ampia e più inclusiva, sostenuta anche dagli investimenti del PNRR e da una maggiore attenzione alle politiche per l’uguaglianza di genere.

Emissioni in calo, ma serve accelerare la transizione

Sul fronte ambientale, si stabilizzano le emissioni di CO₂ pro capite, che passano da 6,9 tonnellate nel 2022 a 6,7 nel 2024, dopo il picco post-Covid. Un dato in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione, anche se resta ancora molto da fare sul piano della mobilità sostenibile e delle fonti rinnovabili.

La povertà resta una ferita aperta

Più preoccupante è il dato sulla povertà assoluta, che dopo un peggioramento nel 2022 e 2023 (8,6% delle famiglie) sembra ora essersi stabilizzato, ma su livelli ancora elevati. La ripresa, insomma, non è stata ancora in grado di raggiungere le fasce più vulnerabili della popolazione.

Gli italiani più fiduciosi nella propria vita

Segnali incoraggianti arrivano infine dal clima sociale. L’indice di soddisfazione per la vita, su una scala da 0 a 10, sale a quota 7,0 nel 2024, il valore più alto registrato dal 2012. Un risultato che riflette una ritrovata fiducia nei propri mezzi e nelle prospettive del Paese, anche se resta cruciale consolidare questi progressi riducendo i divari territoriali e sociali.

Il benessere torna al centro della politica economica Nel complesso, i dati BES confermano che l’Italia sta meglio: il reddito cresce, la disuguaglianza si riduce, le donne lavorano di più e i cittadini si dichiarano più soddisfatti. Ora la sfida è rendere questi miglioramenti strutturali e farne la base di una crescita davvero sostenibile. Il benessere, misurato con strumenti nuovi e più attenti alla qualità della vita, entra così sempre di più nel cuore della politica economica.