Scudo italiano sulla finanza

Il governo italiano non fa marcia indietro sull’uso del Golden Power nel caso della fusione tra UniCredit e Bpm. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito che la sicurezza economica è parte integrante della sicurezza nazionale, e che lo Stato ha il dovere di proteggerla.

Tensione con Bruxelles


L’Unione Europea ha espresso forti perplessità sul decreto, che pone vincoli all’operazione bancaria. Secondo Bruxelles, la mossa italiana potrebbe violare le regole sulla concorrenza e il mercato unico. La Commissione contesta la mancata notifica preventiva da parte del governo e minaccia di chiedere la revoca del provvedimento.

Scadenza e possibili sanzioni


La lettera inviata da Bruxelles all’Italia il 4 luglio ha avviato una procedura formale: entro il 12 agosto, Roma dovrà rispondere. Se la Commissione non sarà soddisfatta, potrà imporre la revoca del decreto, aprendo così un precedente pericoloso sul fronte della sovranità economica.

Giorgetti rilancia: “Linea giuridicamente solida”


Il governo si dice tranquillo. Giorgetti si è detto “pienamente soddisfatto” della recente sentenza del Tar del Lazio, che riconosce la sicurezza economica come rientrante nella più ampia nozione di sicurezza nazionale. È su questo pilastro giuridico che l’Italia intende difendere il proprio intervento anche a Bruxelles.

Intanto continua il risiko bancario


Nel frattempo, prosegue il consolidamento nel settore bancario. Bper conferma l’avanzamento dell’offerta pubblica di scambio su Popolare Sondrio, dopo l’upgrade del rating da parte di Scope. Alla data del 18 luglio, l’adesione ha già superato il 58%, portando Bper a un passo dal controllo dell’istituto valtellinese.