Europa vulnerabile: errori che costano caro

Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha lanciato un chiaro monito durante la Conferenza sul clima della Norges Bank a Oslo. Secondo Lagarde, l’Europa ha compiuto errori fatali nella politica energetica, legandosi troppo al gas russo a basso costo e trascurando la sicurezza energetica. La guerra in Ucraina ha reso evidente la vulnerabilità strategica, causando inflazione record e una perdita di competitività rispetto agli Stati Uniti, con prezzi dell’elettricità quasi due volte e mezzo superiori e del gas quasi quattro volte più alti.

L’unica via: le rinnovabili locali

Per Lagarde, la soluzione è chiara: investire rapidamente e massicciamente in energia pulita prodotta localmente. Le rinnovabili, oltre a contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, garantiscono indipendenza energetica e hanno costi marginali prossimi allo zero, rendendole l’unica tecnologia in grado di abbassare strutturalmente i prezzi dell’energia nel lungo periodo.

La sfida della transizione

La strada verso le rinnovabili non è semplice. La Commissione Europea stima un fabbisogno di investimenti di quasi 150 miliardi di euro all’anno per nuove centrali e reti modernizzate. A questo si aggiungono i costi legati all’intermittenza di sole e vento e quelli derivanti dalla gestione della sovrapproduzione. Tuttavia, Lagarde rimane ottimista, sottolineando tre punti di forza: reti e sistemi di stoccaggio avanzati, potenziale energetico diversificato tra nord e sud Europa e riduzione dei costi delle tecnologie rinnovabili e delle batterie negli ultimi dieci anni.

Sbloccare gli investimenti privati

Per trasformare il potenziale in realtà, serve il sostegno della politica. Lagarde indica due priorità: creare un ambiente finanziario adeguato, con un’Unione dei Mercati dei Capitali europea in grado di canalizzare i risparmi privati verso i progetti verdi, e garantire un quadro politico stabile e prevedibile. La rapidità è fondamentale: procedure autorizzative, oggi lunghe fino a nove anni per un parco eolico, devono essere drasticamente semplificate.

Un appello alla responsabilità

La crisi energetica ha rivelato una verità inequivocabile: la dipendenza dai combustibili fossili importati è insostenibile. Lagarde chiude il suo intervento con un appello chiaro: l’Europa deve scegliere tra lo status quo, costoso e fragile, o un futuro sostenibile, sicuro e accessibile grazie a un forte impegno per le rinnovabili. Una scelta condivisa da quasi nove europei su dieci.