La Commissione europea ha recentemente presentato il tanto atteso pacchetto Omnibus, una proposta di legge che modifica alcune delle principali normative relative alla finanza sostenibile nell’Unione Europea. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre i costi amministrativi, garantendo comunque che gli impegni verso il Green Deal e la finanza sostenibile rimangano intatti. Tuttavia, le modifiche apportate potrebbero avere effetti contrari, riducendo la trasparenza e complicando ulteriormente l’interpretazione dei dati sulla sostenibilità. In questo articolo, analizziamo i cambiamenti introdotti e le loro implicazioni sul futuro della finanza sostenibile.
Le Due Principali Implicazioni del Pacchetto Omnibus
- Riduzione della Disponibilità di Dati sulla Sostenibilità Aziendale
Una delle modifiche più significative introdotte dall’Omnibus riguarda la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). In particolare, questa legge limiterà la rendicontazione obbligatoria sulla sostenibilità a una percentuale molto ridotta delle aziende precedentemente obbligate. Solo il 20% delle imprese dovrà infatti fornire i dati richiesti, riducendo drasticamente la disponibilità di informazioni comparabili sulla sostenibilità aziendale. Inoltre, la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), che stabilisce le norme per la trasparenza sulla catena del valore delle grandi imprese, sarà notevolmente indebolita.
Queste modifiche pongono un problema importante per il mercato finanziario. Poiché sempre meno aziende saranno tenute a fornire dati sull’allineamento alla Tassonomia delle attività sostenibili, la trasparenza sui prodotti finanziari sostenibili diminuirà. Sebbene la riduzione della rendicontazione non implichi un cambiamento sostanziale nei portafogli sottostanti, l’effetto sarà comunque un abbassamento della qualità e della quantità dei dati disponibili per i consumatori finali, complicando così la loro capacità di prendere decisioni informate.
- Una Nicchia di Mercato Ancora Più Ristretta
Con l’introduzione delle nuove regole, gli operatori finanziari potrebbero diventare ancora più riluttanti a investire in attività allineate alla Tassonomia delle attività sostenibili. La difficoltà di dimostrare, a posteriori, che gli investimenti siano effettivamente conformi agli obiettivi della Tassonomia renderà più complicato, se non impossibile, impegnarsi in tali investimenti sin dall’inizio. Di conseguenza, la nicchia di mercato dei prodotti finanziari sostenibili si ridurrà ulteriormente, rendendo ancor più difficile per gli operatori finanziari giustificare e promuovere tali strumenti.
La Necessità di Rivedere la SFDR
Il pacchetto Omnibus non è l’unica modifica normativa che la finanza sostenibile dovrà affrontare nei prossimi anni. La revisione della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) prevista per la fine del 2025 diventa ora un passaggio cruciale. In una recente consultazione condotta dalla Commissione europea, l’82% dei partecipanti ha richiesto maggiore chiarezza sul concetto di “investimento sostenibile”, che è centrale per il Regolamento e per l’intero mercato della finanza sostenibile nell’Unione Europea. Con le nuove regole di rendicontazione sulla sostenibilità aziendale più flessibili, sarà ancora più importante che la SFDR fornisca indicazioni chiare e pratiche per gli investitori.
Il pacchetto Omnibus rappresenta un tentativo di semplificare la regolamentazione della finanza sostenibile, ma i suoi effetti potrebbero indebolire la trasparenza e la tracciabilità degli investimenti sostenibili. La riduzione dei dati disponibili e la difficoltà nel monitorare l’allineamento alle normative verdi potrebbero rendere ancora più complesso per gli investitori navigare nel mercato della finanza sostenibile. Per garantire che la finanza sostenibile possa continuare a crescere in modo solido e coerente con gli obiettivi del Green Deal, sarà fondamentale intervenire con una revisione chiara e rigorosa della SFDR, garantendo al contempo un equilibrio tra semplificazione e rigore normativo.







