Una legge di Bilancio “prudente”
Il governo lavora a una manovra senza voli pindarici, costruita in due tempi: ora l’impianto generale, con i conti sotto controllo, e solo in primavera le decisioni più concrete sulla difesa. I tecnici del ministero dell’Economia sono al lavoro per presentare la legge di Bilancio il 26 settembre, data cruciale per verificare la tenuta della politica economica dell’esecutivo in vista del 2027, anno delle elezioni.
Le priorità indicate da Giorgetti
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che la manovra dovrà concentrarsi su fisco, famiglia, immigrazione e sicurezza. Rispetto al passato, non ha bollato come infondate tutte le indiscrezioni circolate, ammettendo che alcune ipotesi siano “verosimili” e altre più fantasiose. La linea del Mef resta comunque prudente: fondi aggiuntivi non basteranno a correggere i conti, ma saranno necessari per completare i programmi già avviati.
L’ipotesi sulla tredicesima
Tra le ipotesi più discusse emerge quella della detassazione della tredicesima, proposta da Antonio Tajani al Forum di Confindustria. Un’idea giudicata non campata in aria, anche se difficile da realizzare vista la necessità di coperture. Servirebbero infatti circa 4 miliardi di euro, che andrebbero a gravare quasi interamente sul Fondo di riforma.
Le altre misure in campo
Sul tavolo anche altri interventi: dalla flat tax sugli straordinari, alla decontribuzione per le fasce più deboli, fino alle detrazioni per le spese scolastiche. Restano però difficili da finanziare contemporaneamente, dato che le risorse sono limitate. La revisione delle cartelle fiscali, chiesta dalla Lega, comporterebbe costi tra i 2 e i 3 miliardi.
Attesa per i conti ufficiali
Il quadro dei conti sarà chiaro solo con la pubblicazione del Documento di finanza pubblica il 20 settembre e dell’articolato della manovra il 21. La discesa del deficit sotto il 3% entro il 2025 sembra probabile, ma l’attivazione della clausola europea permetterà di escludere dal calcolo le nuove spese per la difesa, rinviando decisioni cruciali alla primavera 2026.







