Un’estate di licenziamenti per la Silicon Valley
Nel solo primo semestre del 2024, le Big Tech americane hanno licenziato circa 65.000 lavoratori. Microsoft è tra le più colpite (e colpevoli), con oltre 25.000 tagli tra il 2023 e il 2024, e altre 9.000 posizioni a rischio, secondo Bloomberg. Un trend che evidenzia una tensione crescente tra la corsa all’innovazione e la sostenibilità occupazionale.
L’AI: salvezza o causa dei tagli?
L’intelligenza artificiale sembra al tempo stesso motore e giustificazione di questa nuova stagione di esuberi: da un lato automatizza compiti e riduce la necessità di forza lavoro, dall’altro richiede investimenti enormi, come i 13 miliardi di dollari investiti da Microsoft in OpenAI, costringendo a tagli in altri comparti.
Microsoft colpisce il settore gaming
Il settore videoludico è tra i più colpiti. La divisione Xbox Game Studios vedrà il 4% di personale in meno: tra le 3.000 e 4.000 unità. Alcuni studi vengono chiusi prima ancora di aver pubblicato un gioco, come The Initiative. La storica Romero Games ha annunciato la cancellazione del suo prossimo titolo dopo il ritiro dei finanziamenti da parte di Microsoft.
Effetti collaterali delle mega acquisizioni
Anche gli studi acquisiti da Microsoft subiscono tagli. Dopo l’acquisto di Activision-Blizzard per 69 miliardi di dollari, Blizzard perderà almeno 100 dipendenti e interromperà lo sviluppo di Warcraft Rumble. Nel 2021 Microsoft aveva acquisito ZeniMax Media, casa madre di Bethesda, per 7,5 miliardi. Oggi si registrano cancellazioni di progetti ancora segreti, tra cui il misterioso “Blackbird”.
Forza Motorsport perde potenza
Nemmeno il celebre franchise di racing game Forza è al sicuro: lo studio Turn 10, responsabile di Forza Motorsport, ha visto 70 licenziamenti, pari quasi alla metà del personale. Secondo alcune fonti, lo studio sarebbe stato definitivamente chiuso. Anche Sledgehammer Games, Raven Software, Compulsion Games e altri team sono stati colpiti, mentre il puzzle dei tagli continua a comporsi grazie alle testimonianze degli ex dipendenti.
Efficienza a caro prezzo
Oltre ai 6.000 licenziamenti annunciati nel maggio 2024 (circa il 3% della forza lavoro Microsoft), l’azienda aveva già chiuso gli studi Arkane Austin e Tango Gameworks, oltre ai 650 esuberi del settembre precedente. Il mantra della “riduzione dei costi” e dell’“efficienza organizzativa” ha un prezzo elevato: quello pagato dai lavoratori.







