Dalla fonte di rischio alla risorsa per la transizione
La crescente domanda di minerali come litio, cobalto e terre rare, fondamentali per la transizione energetica, impone una riflessione: come garantire che l’attività estrattiva non comprometta ambiente e diritti umani?
Secondo Janez Potočnik, co-presidente dell’International Resource Panel (IRP) del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), la risposta passa attraverso la finanza sostenibile.
«Con investimenti responsabili, l’estrazione può diventare parte della soluzione, non del problema», ha dichiarato Potočnik, presentando il nuovo rapporto ONU “Finanziamento dell’approvvigionamento responsabile di minerali per la transizione energetica”.
Un settore ad alta crescita e ad alto impatto
Dal 1970 l’attività estrattiva globale è quintuplicata, e il mercato dei minerali critici è destinato a espandersi rapidamente. Solo nel 2023 la domanda di nichel, cobalto, grafite e terre rare è aumentata fino al 15%, mentre quella di litio potrebbe crescere di nove volte entro il 2050.
Per rispondere alle necessità della transizione energetica serviranno 450 miliardi di dollari di investimenti entro il 2030. Ma senza una gestione responsabile, questa corsa ai minerali rischia di tradursi in nuovi danni ambientali e sociali, con impatti negativi sulle comunità locali.
Finanza sostenibile come motore del cambiamento
Il rapporto ONU propone di orientare la finanza verso un’attività estrattiva responsabile, legando gli investimenti a criteri ESG rigorosi e a obiettivi di tutela ambientale e sociale.
Le banche e gli investitori sono invitati a riconoscere e finanziare solo le imprese minerarie che rispettano elevati standard di trasparenza, sicurezza e inclusione.
In particolare, il documento suggerisce di integrare il mining sostenibile nella finanza climatica, di escludere le aree protette dalle attività estrattive e di promuovere l’economia circolare dei metalli.
Equità, formazione e partnership globali
Perché la transizione sia davvero sostenibile, servono accordi equi tra Paesi produttori e importatori, che assicurino una giusta distribuzione dei benefici.
Il rapporto raccomanda di istituire un Fondo per lo Sviluppo Sostenibile dell’Industria Mineraria, finanziato anche tramite un’imposta dedicata, per sostenere formazione, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
Un nuovo modello di economia mineraria
La sfida è chiara: trasformare un settore tradizionalmente ad alto impatto in una leva di sviluppo sostenibile.
Con strumenti finanziari mirati, analisi ESG e politiche fiscali innovative, la finanza sostenibile può riscrivere il futuro del settore minerario, rendendolo parte integrante della transizione ecologica globale.







