Un nuovo strumento per la sostenibilità marina

I Blue Bond sono strumenti finanziari progettati per sostenere la salute degli oceani e degli ecosistemi marini. Simili ai bond tradizionali, si distinguono per la destinazione dei fondi, che devono essere impiegati esclusivamente in progetti ambientali legati al mare. Le risorse raccolte vengono utilizzate per iniziative come la gestione sostenibile della pesca, la riduzione dell’inquinamento o il ripristino delle barriere coralline.

Il ruolo delle Nazioni Unite e della Blue Economy

La finanza blu è parte integrante degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare del Goal 6, dedicato all’acqua pulita, e del Goal 14, incentrato sulla tutela della vita sottomarina. Attraverso questi obiettivi, l’ONU promuove investimenti mirati a proteggere le risorse marine e a incentivare modelli economici sostenibili.

Chi emette e chi investe

I Blue Bond possono essere emessi sia da governi che da soggetti privati. Le emissioni sovrane garantiscono un rischio più basso, mentre quelle aziendali offrono rendimenti potenzialmente più alti, legati ai ricavi dei progetti finanziati. Oggi il settore privato è il motore principale del mercato, con emissioni per circa 9 miliardi di dollari, guidate da banche asiatiche come Bank of China e BDO Unibank, ma anche da operatori portuali come DP World, che ha raccolto 100 milioni di dollari per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.

Un mercato in espansione

Dal primo Blue Bond emesso nel 2018, il mercato ha registrato una crescita costante. Secondo la International Finance Corporation, la blue economy potrebbe raggiungere entro il 2030 un valore di 3 trilioni di dollari, generando 40 milioni di posti di lavoro e diventando l’ottava economia più grande del mondo. Un potenziale che riflette la crescente consapevolezza del legame tra salute degli oceani e sviluppo sostenibile.

Le ombre della finanza blu

Non mancano tuttavia le critiche. Il valore di mercato dei Blue Bond non dipende direttamente dall’impatto ambientale dei progetti, ma dalla solidità dell’emittente e dalle condizioni economiche globali. Inoltre, questi strumenti vengono talvolta commercializzati sotto l’etichetta di Green Bond, che hanno un perimetro d’azione più ampio e maggiore notorietà tra gli investitori.

Un futuro ancora da esplorare

Nonostante le sfide, i Blue Bond rappresentano una leva innovativa della finanza sostenibile, capace di canalizzare capitali verso la tutela degli oceani. Accanto a strumenti complementari come i debt-for-nature swap e i sustainability-linked bond, la finanza blu si candida a essere uno dei pilastri della transizione ecologica globale.