Cipollone (Bce): modernizzare per preservare la sovranità europea

L’euro digitale non è un esperimento futuristico, ma una necessità strategica per l’Unione europea. Lo ha ribadito Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, nel corso di un evento organizzato a Napoli da Il Mattino e Il Messaggero.
Secondo Cipollone, la Bce deve “modernizzare la sua offerta”, rendendo l’euro “una banconota digitale spendibile online”. L’obiettivo è preservare l’autonomia strategica e la sovranità dell’Ue in un contesto dominato da soluzioni di pagamento sempre più private e globalizzate.

Costi sostenibili e vantaggi per le banche

Il progetto, secondo le stime della Bce, comporterà costi tra 1,1 e 1,4 miliardi di euro all’anno per tre anni a carico del sistema bancario europeo. Un investimento che, per Cipollone, “non è insostenibile”:«Le banche saranno remunerate e, nel medio periodo, recupereranno gli investimenti iniziali».In prospettiva, la creazione di un euro digitale potrebbe semplificare i pagamenti, aumentare la sicurezza delle transazioni e ridurre la dipendenza dell’Europa da operatori esterni.

I tempi: primi pagamenti digitali non prima del 2029

L’arrivo dell’euro digitale non è però imminente. Cipollone ha chiarito che la Bce non emetterà la nuova valuta finché non ci sarà una legislazione europea specifica. «Se la normativa fosse pronta entro la fine del 2026 – ha spiegato – potremmo iniziare il programma pilota a metà 2027 e vedere le prime transazioni reali intorno alla metà del 2029» Il percorso è quindi ancora lungo e dipende dai tempi del processo legislativo, che coinvolge Commissione, Parlamento e Consiglio Ue. Con una battuta, Cipollone ha ironizzato: «Sono passati quasi due anni e mezzo dalla prima proposta della Commissione… avremmo fatto due bambini e mezzo nel frattempo».

Un passo decisivo verso una finanza più digitale e sostenibile

Dietro le tempistiche e i numeri, il progetto dell’euro digitale rappresenta un cambio di paradigma nel modo di intendere la moneta e i pagamenti.Un euro digitale, accessibile a cittadini e imprese, consentirebbe di rafforzare la fiducia nel sistema finanziario europeo, favorire l’inclusione economica e ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione di contante. Un’evoluzione che intreccia innovazione, sicurezza e sostenibilità, e che potrebbe ridefinire il ruolo dell’Europa nel panorama monetario globale.