Gli americani vogliono investimenti sostenibili, ma pochi sanno di poterlo fare

Tre lavoratori su quattro con un piano pensionistico 401(k) – un piano di risparmio previdenziale molto diffuso negli Stati Uniti – desiderano che i loro risparmi vadano in investimenti sostenibili. Tuttavia, soltanto uno su tre sa che il proprio piano offre già questa possibilità. È quanto emerge da un nuovo studio dell’Institute for Sustainable Investing di Morgan Stanley. L’indagine mostra come l’interesse verso i fondi ESG (ambientali, sociali e di governance) sia alto, motivato soprattutto dalla convinzione che possano offrire anche buoni rendimenti finanziari. L’informazione in merito resta però bassa e molti continuano a investire in modo tradizionale.

Ritorni finanziari e pregiudizi sulle performance ESG

Il freno principale? I dubbi sui rendimenti. Tra il 2022 e il 2024, 542 fondi sostenibili USA hanno registrato performance inferiori rispetto al mercato, sottoperformando di oltre sette punti percentuali. Ma la tendenza sta cambiando: da inizio 2025, i fondi ESG hanno guadagnato in media il 7,23%, superando il 5,99% dell’indice generale Morningstar.

Un quadro normativo ancora incerto

A complicare le cose c’è anche la normativa. Le regole del Dipartimento del Lavoro americano, aggiornate nel 2022, permettono ai fiduciari di considerare i fattori ESG solo quando gli investimenti sono “finanziariamente equivalenti”. Ma le modifiche attualmente allo studio potrebbero esporre i gestori a maggiori rischi legali, frenando ulteriormente l’adozione.

La distanza tra lavoratori e aziende

C’è poi un disallineamento tra domanda e offerta. Il 75% dei lavoratori desidera opzioni sostenibili, ma il 62% delle aziende ritiene che l’interesse dei dipendenti sia “basso o moderato”. Una percezione errata che rischia di bloccare l’evoluzione dei piani pensionistici.

Rendere semplice ciò che oggi è complesso

Per Samantha Lamas, analista di Morningstar, il divario tra desiderio e azione è un’opportunità mancata. Secondo lei, servono strumenti semplici: per esempio, un’opzione “clicca e attiva” per integrare automaticamente gli investimenti ESG nel piano pensionistico. Serve anche più chiarezza da parte dei gestori e una maggiore responsabilizzazione. L’interesse verso gli investimenti sostenibili è reale e in crescita. Ma senza più trasparenza, una normativa stabile e strumenti pratici, la transizione rischia di restare solo un’intenzione. Eppure, il potenziale per un cambio di rotta c’è. Basta renderlo accessibile.