I porti cambiano ruolo: da terminali logistici a centrali energetiche
Lo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare dell’eolico offshore, sta trasformando i porti in snodi cruciali della transizione ecologica. Secondo il 12° Rapporto Italian Maritime Economy di SRM (Intesa Sanpaolo), i porti italiani e internazionali diventeranno hub energetici integrati, fondamentali per la produzione e la distribuzione di energia pulita.
Eolico offshore: opportunità da 294 miliardi per l’Italia
In Italia, il giro d’affari legato all’eolico offshore è stimato in 294 miliardi di euro entro il 2050. Questa tecnologia avrà un impatto decisivo sul sistema energetico portuale, accelerando la transizione verso un’economia a basse emissioni.
Cold ironing e rifornimenti green: un investimento da 1 miliardo
Il cold ironing – ovvero la possibilità per le navi in porto di collegarsi alla rete elettrica spegnendo i motori – è uno dei pilastri della decarbonizzazione. In Italia sono previsti quasi 1 miliardo di euro di investimenti in questa tecnologia. A livello globale, sono attive oltre 200 stazioni di onshore power supply, con circa 3.000 navi già attrezzate.
I porti come produttori di energia rinnovabile
Oltre ad accogliere le navi, sempre più porti ospitano impianti fotovoltaici, eolici, a biomassa o waste-to-energy, diventando veri centri di produzione energetica sostenibile. I porti si integrano così nelle reti di approvvigionamento energetico nazionali ed europee.
Intermodalità e ultimo miglio: la logistica diventa green
Il futuro dei porti passa anche per lo sviluppo dell’intermodalità, con l’obiettivo di potenziare le connessioni mare-ferrovia. Nel 2024, sono stati rilevati oltre 45.000 treni merci presso le stazioni RFI all’interno dei porti italiani. Gli scali di Trieste, Ravenna, La Spezia e Genova Voltri si confermano tra i più rilevanti.
Digitalizzazione e semplificazione doganale
La digitalizzazione dei porti è sempre più strategica. L’Agenzia delle Dogane ha avviato iniziative per velocizzare lo sdoganamento delle merci via mare, mentre i singoli porti investono in tecnologie per migliorare efficienza e trasparenza.
Manifattura e logistica intermodale: ancora margini di crescita
Secondo una survey di SRM sul Nord Italia, solo il 12-15% delle aziende manifatturiere utilizza la logistica intermodale. Un dato che indica ampi margini di crescita per una logistica più sostenibile e integrata.







