La transizione ecologica passa anche dagli sportelli bancari. In Italia, il credito sostenibile sta emergendo come uno degli strumenti strategici per accelerare la decarbonizzazione dell’economia, supportando sia le imprese che le famiglie nella riconversione energetica. Secondo la Relazione annuale 2024 della Banca d’Italia, circa un terzo delle banche italiane ha attivato prodotti di finanziamento mirati per iniziative green, a partire da prestiti finalizzati all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile e alla trasformazione dei processi produttivi.

Una spinta verde dal credito bancario

Nel dettaglio, il 33% degli intermediari bancari italiani offre crediti green dedicati alle imprese, principalmente per l’acquisto di impianti ad alta efficienza, macchinari sostenibili, pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica e per l’ammodernamento energetico degli stabilimenti. Queste operazioni sono spesso accompagnate da criteri tecnici di eleggibilità che seguono la tassonomia Ue o schemi di valutazione ambientale. In alcuni casi, il finanziamento è subordinato a certificazioni ambientali o obiettivi di miglioramento misurabili, come la riduzione delle emissioni di CO₂ o il consumo di energia primaria.

Esg e merito di credito: nasce il rating verde

Oltre alla tipologia di prodotto, si afferma anche una nuova modalità di valutazione del rischio. La Banca d’Italia segnala che il 20% degli istituti ha sviluppato sistemi di rating Esg per le imprese clienti, attribuendo punteggi che tengono conto del profilo ambientale e sociale, oltre che finanziario. Le aziende classificate come “verdi” beneficiano di condizioni di credito più favorevoli, con spread ridotti o plafond dedicati. Si tratta di una svolta culturale che porta il sistema bancario a integrare la sostenibilità nella misurazione del merito creditizio, con implicazioni di lungo periodo per l’allocazione del capitale.

Mutui verdi: una nuova frontiera per le famiglie

Sul versante delle famiglie, l’attenzione alla sostenibilità si traduce in una nuova generazione di mutui “green”, pensati per incentivare l’acquisto o la riqualificazione di abitazioni ad alta efficienza energetica. Il 34% degli intermediari offre mutui agevolati per immobili green, con tassi di interesse più bassi, durate estese o riduzioni delle spese accessorie.

Questi mutui rappresentano ormai il 15% delle nuove erogazioni complessive nel comparto immobiliare. Le condizioni più favorevoli si applicano a immobili in classe energetica A o B, oppure a ristrutturazioni che portano l’abitazione a migliorare di almeno due classi energetiche, in linea con gli standard previsti dalla direttiva Ue sulle case green.

Domanda in crescita, ma offerta ancora disomogenea

Se da un lato l’offerta bancaria di prodotti verdi è in espansione, dall’altro emerge un quadro ancora disomogeneo a livello territoriale e dimensionale. Le iniziative più strutturate si concentrano presso i principali gruppi bancari e nelle aree urbane più dinamiche del Nord Italia, mentre tra le banche di minori dimensioni e nelle regioni meridionali l’offerta di strumenti ESG risulta più limitata. In molti casi, gli istituti segnalano anche ostacoli nella valutazione dei progetti green, dovuti alla carenza di dati affidabili, alla difficoltà di quantificare i benefici ambientali e all’assenza di standard unificati. Inoltre, il contesto regolamentare è in continua evoluzione, e le banche sono chiamate a un costante aggiornamento dei modelli di risk management e dei processi di concessione del credito.

Il credito sostenibile come leva di trasformazione del sistema bancario

Nonostante le criticità, il trend è chiaro: il credito green è destinato a diventare una componente sempre più strutturale nell’offerta delle banche italiane. La sostenibilità entra nei piani industriali, nei sistemi di valutazione del rischio e nei prodotti di credito al consumo e alle imprese. In prospettiva, la vera sfida sarà armonizzare e standardizzare i criteri utilizzati per definire la sostenibilità dei progetti finanziati, anche alla luce della tassonomia UE e degli orientamenti della Bce sul rischio climatico. Allo stesso tempo, sarà fondamentale coinvolgere attivamente i clienti, rafforzando la cultura ESG attraverso consulenza, educazione finanziaria e trasparenza contrattuale.

Transizione ecologica e credito: una relazione da consolidare

L’Italia si muove, ma il percorso è solo all’inizio. I dati della Banca d’Italia raccontano un sistema bancario che sta incorporando la sostenibilità nelle sue strategie, ma che deve ancora superare ostacoli tecnici, culturali e organizzativi. Il credito sostenibile può diventare un moltiplicatore della transizione green, a patto che si consolidino le condizioni normative e di mercato per rendere questa offerta realmente capillare, efficace e misurabile.