Dal dolore di una tragedia a un aiuto concreto
L’ultimo drammatico caso, quello di Massimo Forniti, operaio 60enne rimasto ucciso a Roma dopo essere stato travolto da un macchinario che stava revisionando, ha scosso l’opinione pubblica e riacceso i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro. Da questa tragedia prende forma un progetto di solidarietà e responsabilità sociale: la Fondazione Roma, in collaborazione con la Uil, ha istituito un fondo da 500 mila euro destinato a sostenere le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro nel Lazio. Il progetto, intitolato “Radici di solidarietà: insieme per le famiglie colpite”, prevede 50 contributi da 10 mila euro ciascuno per coniugi, figli o genitori dei lavoratori deceduti. L’obiettivo è garantire un aiuto immediato, non solo economico ma anche umano, a chi improvvisamente si trova senza sostegno.
Morti sul lavoro: numeri che chiedono un cambio di rotta
I dati raccontano un’emergenza che non accenna a diminuire. Nel 2024 in Italia si sono contate 1.090 morti bianche, e nei primi mesi del 2025 le vittime sono già 681. Il Lazio è tra le regioni più colpite, con 107 decessi nel 2024, in aumento rispetto all’anno precedente. «Ogni giorno – ha ricordato il presidente della Fondazione, Franco Parasassi – c’è qualcuno che esce di casa per lavorare e non torna più. È una realtà che non possiamo accettare, e alla quale vogliamo rispondere con azioni concrete, non solo parole».
Un modello di finanza sostenibile al servizio del welfare
La Fondazione Roma, da sempre impegnata in progetti di inclusione e ricerca, porta avanti anche questa iniziativa in un’ottica di finanza etica: un esempio di come le risorse private possano generare valore sociale e supportare chi vive situazioni di fragilità.
Come spiega Parasassi, «questo fondo nasce per dare una risposta immediata alle famiglie, ma anche per lanciare un messaggio: la sicurezza e la dignità del lavoro devono essere una priorità condivisa da tutti, non solo dalle istituzioni».
La collaborazione con la Uil: informazione e prevenzione
Il protocollo d’intesa firmato con Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, segna l’inizio di una collaborazione strutturata. Il sindacato si occuperà di informare i familiari delle vittime, raccogliere la documentazione necessaria e facilitare l’accesso ai contributi.
Bombardieri ha sottolineato che «la sicurezza non è solo un dovere aziendale, ma una responsabilità collettiva. Dobbiamo coinvolgere tutti gli attori sociali e finanziari per costruire una cultura della prevenzione».
Educare alla sicurezza: la nuova frontiera del cambiamento
Oltre al sostegno economico, la Fondazione sta lavorando a un progetto parallelo per portare la cultura della sicurezza nelle scuole.
«È fondamentale formare futuri lavoratori e imprenditori – aggiunge Parasassi – affinché comprendano che la sicurezza non è un obbligo formale, ma un diritto da rispettare e un dovere da condividere». Un’iniziativa che unisce welfare, educazione e responsabilità civile, mostrando come la finanza sostenibile possa tradursi in un impatto sociale tangibile.







