Un Paese più prudente, meno fiducioso ma ancora legato al valore della tutela
L’Italia entra nell’autunno 2025 con un clima economico in peggioramento. Dopo un 2024 di cauto ottimismo, torna a prevalere il pessimismo: il 52% degli italiani si dichiara sfiduciato sull’andamento dell’economia nazionale e solo il 19% prevede miglioramenti nei prossimi anni. A pesare sono i conflitti internazionali, le tensioni geopolitiche e il rallentamento europeo. Solo il contesto locale regge meglio, con una leggera crescita della fiducia nel proprio territorio, soprattutto nel Nord Ovest e nel Centro Italia.
Famiglie sotto pressione: cala la capacità di risparmio
Secondo l’indagine Acri-Ipsos, oltre un terzo delle famiglie (37%) ha esaurito tutto il reddito e il 15% ha dovuto intaccare i risparmi per coprire le spese quotidiane. Solo il 41% è riuscito a mettere da parte qualcosa, il livello più basso dal 2018. L’ansia da mancanza di risparmio cresce: il 38% degli italiani non si sente tranquillo se non riesce ad accumulare denaro, mentre cala chi vive serenamente il risparmio (45%, contro il 54% del 2024).

Consumi selettivi e portafogli liquidi
I consumi diventano più difensivi. Le famiglie tagliano spese essenziali come salute e beni di base, ma anche quelle voluttuarie legate al tempo libero, alla cultura e al benessere personale. Sul fronte finanziario, prevale la prudenza: il 64% preferisce mantenere i risparmi in liquidità, rinunciando a investimenti più rischiosi. Gli italiani tornano a guardare all’immobiliare, mentre cala l’interesse per gli strumenti ESG, scelti solo dal 14% (contro il 20% nel 2024).
Il risparmio come tutela, non più come investimento

Nel 2025 il risparmio è sempre più percepito come strumento di protezione individuale. Per il 77% rappresenta un valore di sicurezza, mentre per il 60% ha anche un ruolo economico collettivo, capace di rendere il Paese più stabile e meno dipendente dall’estero.Resta però forte la sensazione di “sacrificio”: risparmiare oggi significa rinunciare al presente per garantirsi un futuro più sereno.
Cultura finanziaria e fiscalità “amica” per rilanciare la fiducia
Per gli italiani, servono politiche che sostengano concretamente il risparmio: il 32% chiede una fiscalità più favorevole, il 27% invoca più educazione finanziaria e strumenti semplici, trasparenti e accessibili a tutti. Cresce la fiducia nelle leggi e negli strumenti di tutela, oggi riconosciuti da quasi un italiano su due.
Tra sostenibilità e impegno civico: la forza del capitale sociale
Pur in un contesto economico difficile, il legame tra sostenibilità economica e sociale resta forte per il 72% degli italiani. Il volontariato e la partecipazione civica aumentano: oltre la metà della popolazione dedica tempo o risorse a iniziative solidali e ambientali. Un segnale che, anche in tempi di crisi, la coesione e la responsabilità collettiva restano il vero capitale su cui costruire sviluppo sostenibile.







