Debito insostenibile nei Paesi poveri: Panetta parla di dovere morale
I Paesi a basso reddito affrontano una sfida che si ripete da anni: livelli di debito pubblico ormai insostenibili, che limitano lo sviluppo economico e aggravano la povertà. A sottolinearlo è stato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante il seminario internazionale “Cooperative Financial Institutions in the XXI Century for Global Economic and Social Development” a Roma. «Questi Paesi rappresentano solo il 2,5% del Pil globale e l’1,4% del debito pubblico mondiale, ma ospitano 1,8 miliardi di persone, quasi un quarto dell’umanità», ha ricordato Panetta. «Il loro peso nell’economia globale può sembrare modesto, ma le conseguenze umane della loro difficile situazione sono immense. In questo contesto, ridurre il debito non è solo una necessità economica: è un dovere morale».
Solidarietà: base della stabilità globale
Per il governatore, la solidarietà non è un’opzione, ma una necessità. «Anche se oggi il mondo sembra ignorarlo, la cooperazione è il fondamento di comunità resilienti, il motore di economie sostenibili e il collante che tiene insieme un mondo sempre più fragile», ha spiegato Panetta aprendo la conferenza, organizzata in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Panetta ha sottolineato l’importanza di preservare il capitale sociale, a livello locale e globale. La cooperazione, ha detto, può essere impegnativa, ma è essenziale perché rappresenta un investimento in stabilità, sicurezza e giustizia.
Credito e dignità: strumenti per un mondo più giusto
«Lasciare indietro quasi due miliardi di persone non può essere una base affidabile per la stabilità e la prosperità mondiale, né per le economie avanzate», ha proseguito. «Dobbiamo assicurarci che il credito, sia all’interno di un villaggio sia tra nazioni, serva al suo scopo più alto: costruire fiducia, promuovere dignità e aprire la strada verso un mondo più giusto e umano».







