Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema centrale non solo nella comunicazione aziendale, ma anche nei meccanismi di remunerazione dei top manager. Se da un lato il concetto di ESG (ambientale, sociale e di governance) è sempre più sotto pressione, soprattutto negli Stati Uniti, dall’altro in Europa il suo peso nei compensi dei CEO è aumentato in modo significativo.

Dal 2018 al 2022, la pratica di legare una parte della retribuzione variabile dei CEO a obiettivi ESG si è diffusa rapidamente tra le principali aziende europee. Nel 2022, quasi il 90% delle società prevedeva che i bonus e altri incentivi fossero condizionati al raggiungimento di traguardi legati alla sostenibilità.

Tuttavia, nonostante la crescente adozione di questi criteri, resta un problema di chiarezza e trasparenza: le modalità con cui vengono definiti e misurati gli obiettivi ESG sono spesso fumose e difficili da verificare. Questo solleva interrogativi sulla reale efficacia di tali parametri e sulla loro capacità di generare un impatto concreto e misurabile nel lungo periodo.