Dal report KPMG emerge un cambio di passo: fiducia nel Net Zero, AI come leva chiave e sostenibilità integrata nel business
Innovazione e sostenibilità al centro delle priorità dei leader
Nel 2025 i CEO guardano al futuro puntando su intelligenza artificiale e sostenibilità come motori della crescita. È quanto emerge dal KPMG 2025 CEO Outlook, che analizza le strategie dei vertici aziendali in un contesto segnato da incertezza economica e tensioni geopolitiche. Nonostante il quadro complesso, la fiducia nel raggiungimento della neutralità climatica cresce: il 61% dei CEO ritiene di essere sulla buona strada per centrare gli obiettivi Net Zero entro il 2030, in aumento rispetto al 51% dello scorso anno.
Le sfide da affrontare
Se la direzione è chiara, le difficoltà non mancano. La decarbonizzazione delle catene di fornitura rimane una sfida per il 25% dei CEO, mentre la carenza di competenze specifiche è segnalata dal 21%. Il costo delle iniziative green è percepito come un problema secondario, rappresentando solo l’11% dei casi. Le aziende stanno quindi ripensando i propri piani climatici con obiettivi intermedi più realistici, coerenti con le strategie industriali e finanziarie.
AI, il motore dell’evoluzione ESG
L’intelligenza artificiale emerge come alleato strategico della sostenibilità. Il 79% dei CEO ne riconosce il potenziale nella raccolta e analisi dei dati ESG, nell’identificazione di efficienze energetiche e nella riduzione delle emissioni di CO₂. Inoltre, il 78% intende utilizzare l’AI per ottimizzare consumi e gestione delle risorse. Complessivamente, il 65% dei leader ha già integrato la sostenibilità nel modello di business, ma solo il 29% applica criteri ESG in modo sistematico nelle decisioni di investimento, segnalando margini di miglioramento.
Talento e tecnologia, il binomio della crescita
Oltre all’ESG, i CEO considerano la crescita del capitale umano un fattore decisivo. Il 71% delle aziende investirà contemporaneamente in AI e sviluppo dei talenti, destinando fino al 20% del budget a innovazione tecnologica e programmi di riqualificazione. La maggioranza, pari al 67%, si aspetta ritorni sugli investimenti in AI entro uno-tre anni, anticipando i tempi rispetto alle previsioni passate.
Governance, etica e trasparenza
Tre quarti dei CEO affermano che la propria organizzazione è pronta ad adottare l’AI grazie a una governance solida, ma non mancano le criticità relative a etica, qualità dei dati e regolamentazione. Il 69% teme che il ritmo della normativa possa rallentare l’innovazione. Per questo, l’84% dei leader considera fondamentale coinvolgere tutti i dipendenti nella sperimentazione e nella comprensione delle nuove tecnologie, mentre il 46% sottolinea l’importanza di comunicare in modo trasparente come l’AI cambierà ruoli e competenze.
La competizione per le competenze digitali
La disponibilità di talenti specializzati in AI è una priorità strategica. Il 77% dei CEO ritiene che la formazione continua sarà determinante per la prosperità aziendale nei prossimi tre anni, mentre il 70% segnala che la scarsità di professionisti qualificati potrebbe frenare la crescita. Le organizzazioni stanno accelerando su assunzioni mirate, riqualificazione interna e politiche di retention, adattando ruoli e culture aziendali ai cambiamenti demografici e tecnologici.
Verso una leadership sostenibile e resiliente
Dallo studio KPMG emerge il profilo di un CEO moderno, chiamato a bilanciare resilienza, innovazione e sostenibilità. Le aziende che sapranno integrare l’AI con una visione ESG concreta potranno non solo rispondere alle sfide del presente, ma costruire un vantaggio competitivo duraturo in un’economia sempre più orientata alla responsabilità e al valore condiviso.







