Imprese sempre più orientate alla sostenibilità

Nel 2025, quasi tutte le aziende italiane — ben il 94% — hanno aumentato o mantenuto invariati gli investimenti in sostenibilità, nonostante l’incertezza normativa e il rallentamento di alcune politiche ambientali. È quanto emerge dalla Global Sustainability Survey di BDO – organizzazione internazionale di servizi professionali alle imprese – che ha coinvolto 418 imprese di 36 Paesi per indagare come la sostenibilità venga integrata nelle strategie aziendali.

La sostenibilità come vantaggio competitivo

Lo studio mostra un quadro chiaro: la sostenibilità non è più solo un valore etico, ma un fattore strategico. A livello globale, l’87% delle aziende considera la sostenibilità una priorità nelle proprie strategie, percentuale che in Italia sale al 91%. Per molte imprese, l’impegno ambientale e sociale è ormai sinonimo di vantaggio competitivo: lo afferma l’83% del campione globale e il 59% di quello italiano, che riconosce un ritorno concreto in termini di reputazione, innovazione e attrattività verso investitori e talenti.

Più investimenti, nonostante la deregolamentazione

Anche in un contesto di regole in evoluzione e con la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) ancora in fase di piena applicazione, le aziende non rallentano. Nel 2025 il 94% delle imprese italiane e globali ha mantenuto o incrementato i propri budget dedicati alla sostenibilità, concentrandosi in particolare su progetti di decarbonizzazione e piani di transizione energetica per rispettare gli obiettivi climatici e sociali assunti.

Europa ancora in transizione verso modelli maturi

In Europa, il 42% delle aziende sta ancora definendo il proprio approccio alla sostenibilità, mentre solo il 25% dichiara di avere un programma integrato e maturo. Tuttavia, cresce la trasparenza: il 53% delle imprese europee e il 59% di quelle italiane ha già pubblicato un bilancio di sostenibilità, segno di una maggiore attenzione alla rendicontazione ESG.

Costi, burocrazia e tempi lunghi: le sfide da superare

Le principali difficoltà segnalate dalle aziende europee riguardano i costi elevati degli investimenti sostenibili (oltre il 30% del campione) e la complessità normativa (più del 20%), soprattutto per le PMI, spesso con risorse limitate e team ESG ridotti. Le grandi imprese, invece, devono gestire la pressione di target ambientali a breve termine, conciliandoli con strategie di lungo periodo che richiedono decisioni finanziarie complesse e trasformazioni operative profonde.

Verso un business più resiliente e responsabile

Nonostante le difficoltà, il trend è chiaro: la sostenibilità è ormai un pilastro strutturale del modello di business. Come evidenzia il report BDO, la direzione è tracciata, e passa da un approccio in cui finanza, governance e innovazione si intrecciano per creare valore sostenibile nel tempo.