Il rapporto di Adapt
Il welfare occupazionale in Italia continua a espandersi e a diversificarsi. Secondo l’ottavo rapporto “Welfare for People” di Adapt – associazione che si occupa di ricerche internazionali sulle relazioni industriali e di lavoro – l’elemento più presente negli accordi aziendali è rappresentato dalle soluzioni per la conciliazione e la flessibilità organizzativa – congedi, permessi, lavoro agile e banca ore solidale – presenti nel 63% degli accordi analizzati. Queste misure risultano più diffuse rispetto ai buoni pasto, flexible benefits, assistenza sanitaria integrativa e previdenza complementare, a testimonianza dell’attenzione delle aziende al benessere e all’equilibrio tra vita privata e lavoro.
Flexible benefits e credito welfare in espansione
Il credito welfare e i flexible benefits, strumenti che tutelano il potere d’acquisto dei dipendenti, sono cresciuti nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali dal 16% del 2022 al 41% del 2024, segnalando un’adozione progressiva a livello nazionale. A livello aziendale, il 33% degli accordi riconosce flexible benefits, superando le misure di previdenza complementare e assistenza sanitaria, e confermando la tendenza a offrire strumenti di welfare direttamente fruibili dai lavoratori.
Previdenza e assistenza sanitaria rimangono centrali nei CCNL
Nonostante la crescita dei flexible benefits, i rinnovi contrattuali continuano a privilegiare le forme tradizionali di protezione sociale, come la previdenza complementare e l’assistenza sanitaria integrativa, diffuse rispettivamente nel 40% e nel 43% dei rinnovi 2022-2024. Questo risponde sia all’invecchiamento della popolazione e ai maggiori bisogni di cura sia all’incertezza sulla sostenibilità del sistema previdenziale pubblico, con l’obiettivo di garantire ai lavoratori prestazioni pensionistiche e sanitarie più solide.
Welfare come leva sociale e organizzativa
L’analisi di Adapt evidenzia come il welfare aziendale sia utilizzato sia come leva produttivo-organizzativa, per sostenere formazione e competenze, sia come strumento redistributivo e sociale, per migliorare il benessere dei dipendenti e della loro famiglia. La crescente diffusione dei flexible benefits e degli strumenti di conciliazione segnala la volontà delle parti sociali di garantire una protezione diffusa, sostenere il potere d’acquisto e incentivare l’adozione di pratiche di welfare anche nelle aziende meno strutturate.







